Chiaramonte Gulfi
Etnologo
(Ragusa 6 Febbraio 1819 – Chiaramonte Gulfi 1899)
Serafino A. Guastella
Biografia
A questo autore è stata dedicata la sala Sciascia, adibita a teatro comunale. Nacque e iniziò i suoi studi a Chiaramonte Gulfi. Non si laureò. Da studioso invece, esaminò dell’uomo siciliano gli usi, le superstizioni, la miseria, la fatica, le precarietà, mettendone in risalto la saggezza. In letteratura dapprima subì l’attrazione romantica. Esemplare testimonianza fu La religione del cuore. Subì poi la seduzione del Realismo europeo. La vena polemica, che alterna ironia e sarcasmo, ebbe il sopravvento dopo la caduta del regime borbonico: il Fra Rocco, gazzettina fu un esempio di giornalismo militante e segnò la fine delle illusioni liberal-risorgimentali di Guastella. Nel 1861 ottenne il posto di maestro della IV classe del ginnasio comunale di Modica. Qualche anno dopo, nel 1868 tenne un corso di lettere italiane per l’istituto tecnico ma lo abbandonò di lì a poco, in polemica con le istituzioni scolastiche, ritirandosi nella sua città natale, dove avviò una scuola privata. Tornò a Modica nel 1874, quando gli venne offerta la prestigiosa cattedra dell’insegnamento delle materie letterarie presso il liceo Campailla. Quasi vent’anni dopo lasciò la scuola e si ritirò a Chiaramonte.
Opere
1841
“La religione del cuore”
1860-1862
“Fra Rocco”
1863
“Dei Ginnasi di Sicilia e dei metodi più opportuni”
1869-1875
“Due mesi in Polasella”
1876
“I Canti Popolari”- “Canti popolari del circondario di Modica”
1877
“L’antico carnevale” – “L’ antico carnevale nella Contea di Modica”
1882
“Vestru”- “Scene del popolo siciliano”
1883
“Discorso in morte del dott. Antonio Iannizzotto”
1884
Le parità e le storie morali dei nostri villani”
1885
“Padre Leonardo”
Luoghi
Chiaramonte Gulfi
scrittore
(Chiaramonte Gulfi, 31 marzo 1899 – Chiaramonte Gulfi, 18 febbraio 1981)
Vincenzo Rabito
Biografia
Bracciante agricolo semi-analfabeta fu autore di una singolare opera a contenuto autobiografico. Questa fu riscoperta molto tempo dopo la sua morte, e a oltre vent’anni dalla sua redazione, fu pubblicata con il titolo Terra matta. All’età di 69 anni ebbe bisogno di affidare le proprie memorie a qualcuno, nella totale solitudine di una stanza. Come lui stesso dice, dopo la morte del padre, in seguito ad una polmonite all’età di 40 anni, lasciando la moglie con 7 figli, conobbe la miseria e la lotta per un tozzo di pane. Rabito raccontò la sua vita e con essa un secolo italiano: dalla Grande Guerra che lo vedrà impegnato all’età di 17 anni sul fronte del Piave, all’ascesa del fascismo, dalla Seconda guerra mondiale passata nelle trincee africane alla stagione delle migrazioni verso l’estero, andando in Germania, fino al boom economico degli anni ’60 con i suoi compromessi politici. Raccontò tutto in una lingua italianizzata per farsi capire da tutti, incidendo le parole attraverso una Olivetti e usando il punto e virgola al posto della barra spaziatrice.
Opere
2007
“Terra Matta”
Luoghi
Chiaramonte Gulfi
SCRITTORE, GIORNALISTA, SAGGISTA, DRAMMATURGO, POETA, CRITICO D’ARTE, INSEGNANTE
(Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989)
Leonardo Sciascia
Biografia
Una delle più grandi figure del Novecento italiano, fu scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico d’arte e insegnante italiano. Iniziò i suoi studi a Caltanissetta, dove insegnò lo scrittore V. Brancati e in quegli anni si avvicinò all’antifascismo. Conseguì il diploma e si iscrisse alla Facoltà di Magistero dell’Università di Messina ma dopo qualche anno abbandonò gli studi. Nel 1941 trovò un impiego quale addetto all’ammasso del grano, al Consorzio del suo paese, dove ebbe modo di osservare vita e problemi dei contadini ma anche dei lavoratori delle miniere di salgemma e di zolfo della zona. Nel 1944 iniziò a pubblicare poesie e articoli in giornali di provincia. Nel 1948 rimase profondamente colpito dall’inspiegabile suicidio del fratello Giuseppe, venticinquenne, impiegato ad una miniera di Assoro. L’anno successivo intraprese l’insegnamento nelle scuole elementari di Racalmuto, svolse con impegno il suo lavoro verso il quale non nutrì particolare trasporto. La sua prima opera in volume, Favole della dittatura, uscì a Roma nel 1950, due anni dopo pubblicò la sua unica raccolta poetica La Sicilia, il suo cuore. Negli anni a seguire collaborò con giornali regionali e nazionali e nel 1956 diede la luce alla sua prima importante opera narrativa ispirata alla sua esperienza di docente: Le parrocchie di Regalpetra, che ottenne successo di critica e di pubblico. Scrisse poi opere teatrali sulla collusione tra mafia e politica. Nel 1989 pubblicò Il cavaliere e la morte. A questo autore è stata dedicata una sala comunale adibita a teatro.
Opere
1950
“Favole di una dittatura”
1952
“La Sicilia, il suo cuore”
1956
“Le parrocchie di Regalpetra”
1988
“Il cavaliere e la morte”