Acate
PROFESSORE , LINGUISTA, DIALETTOLOGO
(Biscari -poi Acate, 8 novembre 1922- Acate, 19 maggio 2021)

Alfonso Leone
Biografia
Alla carriera universitaria a Catania, allievo del grande storico Santo Mazzarino, preferì quella di insegnante di scuole medie e superiori nel territorio ibleo. Contemporaneamente, Leone si dedicò ai molteplici studi nel campo glottologico e linguistico, conseguendo rinomanza nazionale ed internazionale. Gli scritti editi di Alfonso Leone sono circa 300: per la maggior parte si tratta di articoli e saggi pubblicati su riviste specializzate (quali Lingua nostra e Paideia). Scrisse anche quindici libri. Profondamente radicato nella famiglia e nella realtà paesana, fu però schivo nei rapporti interpersonali, rifuggendo dalle relazioni di massa. La sua esistenza fu scarna e metodica: l’insegnamento, il lavoro scolastico da svolgere a casa, la visita al Circolo di Conversazione, la rielaborazione degli appunti presi e la stesura dei suoi testi nel piccolo studio di casa. Il tutto inframmezzato da vari viaggi internazionali in terza età.
Opere
1949
“L’uso del congiuntivo in latino”
1951
“Analisi ragionata delle parole e dei pensieri”
1980
“La morfologia del verbo nelle parlate della Sicilia sud-orientale”
1982
“L’italiano regionale in Sicilia”
1984
“I paradigmi della riflessione verbale nell’antico siciliano”
1986
“Complementi di grammatica italiana”
1990
“Il vocabolario siciliano-latino”
1992
“Dai fercoli d’oro agli ombrosi carrubi. Quasi un’autobiografia”
1996
“Fronde sparte. Nuova silloge di scritti minori”
2002
“Conversazioni sulla lingua italiana” – “Lingua d’Italia”
2004
“Le opere e i giorni”
Luoghi
Acate
docente universitario , saggista , poeta ,pittore
(Biscari – Acate 10 novembre 1896 – Catania 4 febbraio 1968)

Vincenzo Maganuco
Biografia
Enzo Maganuco lasciò Acate da piccolo, trasferendosi con la famiglia. Laureatosi giovanissimo a Genova in Lettere, si specializzò a Firenze in Storia dell’Arte. Nel 1923 tornò in Sicilia, a Catania, divenendo grande e valido rappresentante della cultura artistica dell’Isola. Non di rado, tuttavia, tornava nella sua amata città natale e nel podere che aveva in contrada “Fontane”. Amante e rispettoso delle tradizioni popolari, fu sua consuetudine non mancare all’appuntamento annuale con il “palio dei cavalli” lungo il corso principale (“a strata ranni”), in occasione della festa di San Vincenzo. Maganuco fu critico d’arte, saggista, poeta, pittore, conferenziere e fu titolare della cattedra di Storia dell’Arte e Tradizioni Popolari presso le Università di Messina e Catania. L’illustre studioso nel 1962 conseguì la Medaglia d’Oro al merito per la Cultura e per l’Arte. Collaborò con l’Enciclopedia Treccani e diresse per molti anni il Museo Civico del Castello Ursino di Catania. Dopo la sua morte gli venne intitolata la Biblioteca Civica di Acate ed una scuola elementare.
Opere
1923
“La pittura a Piazza Armerina”
1932
“Artigianato e piccole industrie”
“Il martirio di Sant’ Agata nell’arte di Sicilia”
“Lineamenti e motivi di storia dell’arte siciliana”
1933
“Opere d’arte della Sicilia inedite e mai note”
1939
“Architettura plataresca e del tardo cinquecento in Sicilia”
“Cicli di affreschi medievali a Randazzo e a Nunziata di Giarre”
“Icone di Antonello Gagini in Roccasalva Valdemone”
1940
“Problemi di datazione nell’architettura siciliana del Medioevo”
1945
“Le decorazioni dei carri e delle barche in Sicilia”